Post

TARASSACO

Immagine
Il tarassaco ha proprietà digestive, coleretiche, depurative e diuretiche, grazie alla presenza di flavonoidi, triterpeni, lattoni sesquiterpenici ed inulina. L’azione coleretica è dovuta agli alcoli triterpenici, sinergizzati dai lattoni sesquiterpenici. Questi aumentano la secrezione biliare, stimolano i processi di detossificazione delle sostanze tossiche, facilitando così l’eliminazione dei metaboliti dannosi per l’organismo e prevenendo la formazione dei calcoli biliari. I lattoni sesquiterpenici sono sostanze amare che stimolano, anche, la digestione e l’appetito. L’attività diuretica del tarassaco è data dalla presenza di flavonoidi, lattoni sesquiterpenici e Sali di potassio. L’inulina, invece, è un oligosaccaride che svolge azioni benefiche a livello gastroenterico. 𝙁𝙖𝙫𝙤𝙧𝙞𝙨𝙘𝙚, 𝙞𝙣𝙛𝙖𝙩𝙩𝙞, 𝙡𝙖 𝙛𝙪𝙣𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙡𝙤𝙧𝙖 𝙗𝙖𝙩𝙩𝙚𝙧𝙞𝙘𝙖 𝙞𝙣𝙩𝙚𝙨𝙩𝙞𝙣𝙖𝙡𝙚, 𝙢𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤𝙧𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙡’𝙖𝙨𝙨𝙤𝙧𝙗𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙞 𝙢𝙞𝙣𝙚𝙧𝙖𝙡𝙞. 𝙀’ 𝙪

CARDIO MARANO

Immagine
  l cardo mariano ha 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗲𝗹𝗹𝘂𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼 𝗲𝗱 𝗲̀ 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝘂𝗻 𝗿𝗶𝗺𝗲𝗱𝗶𝗼 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗼𝘀𝘀𝗶𝗱𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝘀𝗽𝗮𝘀𝗺𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼. Le sue proprietà sono date dalla presenza di flavolignani (silibina, silidianina e silicristina) e flavonoidi che si trovano soprattutto nei frutti. Il cardo mariano è utilizzato per coadiuvare il trattamento di malattie epatiche reversibili come la steatosi epatica e le epatiti. E’, infatti, in grado di stimolare la rigenerazione delle cellule epatiche. Può essere usato depurare il fegato in caso di abuso di bevande alcoliche, elevato consumo di cibi grassi, terapie farmacologiche. Le preparazioni a base di cardo mariano sono, anche, efficaci nel migliorare i processi digestivi ed aiutano a controllare la glicemia. Effetti collaterali: le preparazioni a base di cardo mariano non presentano particolari effetti indesiderati, potrebbero, tuttavia, provocare una blanda azione lassativa ne

CURCUMA

Immagine
La curcuma è una pianta coltivata da millenni per il suo rizoma. I rizomi della curcuma vengono comunemente utilizzati per la preparazione di cibo, spezie e medicinali, ma anche come colorante alimentare, nella cosmesi. La curcuma ha attività antinfiammatoria, antiossidante ed immunostimolante. Viene utilizzata nella dispepsia funzionale, nella calcolosi della colecisti, nella dispepsia biliare, nelle epatopatie croniche, nelle malattie infiammatorie e degenerative croniche. La curcuma contiene polifenoli curcuminoidi (soprattutto curcumina). Le importanti proprietà antinfiammatorie della curcuma derivano dalla sua capacita di inibire gli enzimi ciclossigenasi e lipossigenasi. In questo modo si riduce la sintesi dei mediatori chimici responsabili dei processi infiammatori e si ha una ridotta sintesi di prostaglandine e prostacicline. La sua azione riduce la produzione di perossidi e l’accumulo di colesterolo a livello epatico. Inoltre, la curcuma viene impiegata in fitoterapia per cont

Il cumino

Immagine
  Il cumino si ricava dai semi del Cuminum Cyminum, pianta erbacea perenne originaria dell’Asia Minore. I frutti del cumino contengono un olio essenziale ad attività antispastica sul tubo digerente e digestiva, capace di ridurre la formazione di bolle gassose. Il cumino trova, quindi, impiego in caso 𝙙𝙞 𝙖𝙚𝙧𝙤𝙛𝙖𝙜𝙞𝙖, 𝙢𝙚𝙩𝙚𝙤𝙧𝙞𝙨𝙢𝙤 𝙚 𝙛𝙡𝙖𝙩𝙪𝙡𝙚𝙣𝙯𝙖. 𝙄𝙡 𝙘𝙪𝙢𝙞𝙣𝙤 𝙫𝙞𝙚𝙣𝙚 𝙪𝙩𝙞𝙡𝙞𝙯𝙯𝙖𝙩𝙤, 𝙙𝙪𝙣𝙦𝙪𝙚, 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙧𝙞𝙢𝙚𝙙𝙞𝙤 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙤 𝙞 𝙙𝙞𝙨𝙩𝙪𝙧𝙗𝙞 𝙙𝙞𝙜𝙚𝙨𝙩𝙞𝙫𝙞, 𝙡𝙖 𝙙𝙞𝙖𝙧𝙧𝙚𝙖 𝙚 𝙡𝙚 𝙘𝙤𝙡𝙞𝙘𝙝𝙚. E’ da evitare l’uso del cumino in caso di gravi epatopatie ed, anche, in gravidanza e durante l’allattamento. Il cumino può aumentare l’effetto di alcuni farmaci fotosensibilizzanti. Per tale motivo se ne sconsiglia il 

DIETA PERSONALIZZATA. NUTRIZIONE-NUTRIGENOMICA-NUTRIGENETICA: QUALCHE RIFLESSIONE

Immagine
Il rapido progresso nel campo della Biologia Molecolare sta conducendo la nutrizione ad una vera e propria rivoluzione, che ha portato a quella che, oggi, viene definita “Nutrizione Molecolare”. Le interazioni tra geni-proteine e nutrienti sono, ormai, note e questo ha portato all’esordio di nuove discipline: Nutrigenomica, Nutrigenetica, Metabolomica ed altre discipline associate come l’Epigenetica e la Proteomica. In queste discipline risiede l’obiettivo di utilizzare tutte le potenzialità di un nutriente, rendendolo capace di giocare un ruolo di primo piano nella prevenzione e cura di molte malattie, soprattutto le cronico-degenerative, tumorali e dismetaboliche. L’obiettivo finale è di elaborare diete realmente personalizzate adatte alle differenze individuali. La dieta diventa momento fondamentale della vita di un individuo, in quanto le componenti bioattive degli alimenti sono strumento medico nella lotta alle malattie ed avvicinano la funzione del nutriente a quella di un farmac

AGENTI ANTIOSSIDANTI

Immagine
  Per agente antiossidante si intende un composto capace di reagire con i radicali liberi. Caratteristica di un antiossidante è di avere un campo limitato di azione ad una o due specifici radicali liberi. Si distinguono in endogeni, cioè sintetizzati dall’organismo ed esogeni. Che possono essere apportati dall’esterno con gli alimenti. Quelli endogeni sono, poi, suddivisibili in enzimatici e non enzimatici. Inoltre, l’organismo possiede numerose sostanze circolanti con molte funzioni biologiche, che hanno anche una marcata attività antiossidante, come la bilirubina, la melatonina, il glutatione, l’acido urico, etc. Per l’uomo è indispensabile avere, tramite la dieta, un corretto apporto di antiossidanti di origine vegetale, che vanno ad integrare quelli endogeni: pigmenti vegetali (polifenoli, bioflavonoidi), vitamine (C, E, betacaroteni come la provitamina A), micronutrienti ed enzimi (selenio, rame, zinco, coenzima Q10, licopene). Il meccanismo d’azione della vitamina A e della vitam

CHE COS’E’ IL FITATO?

Immagine
  Il fitato (mio-inositolo esakisfosfato o InsP6) è il principale serbatoio di fosforo presente in quasi tutti i cereali integrali, i legumi e i semi oleosi. È un componente importante delle diete mediterranee e nelle dietoterapie per fermare l’ipertensione (DASH). Il fitato è riconosciuto come nutraceutico ed è classificato dalla Food and Drug Administration (FDA) come generalmente sicuro (GRAS). Il fitato ha dimostrato di essere efficace nel trattamento o nella prevenzione di alcune malattie. È stato dimostrato che il fitato inibisce la cristallizzazione del sale di calcio e, quindi, riduce le calcificazioni vascolari, i calcoli renali di calcio e le calcificazioni dei tessuti molli. Inoltre, l’adsorbimento del fitato sulle facce cristalline può inibire la dissoluzione dell’idrossiapatite e il riassorbimento osseo, svolgendo così un ruolo nel trattamento/prevenzione della perdita di massa ossea. Basse dosi di fitato potrebbero generare un effetto fortemente protettivo nell’osteoporos