VINO E SALUTE


VINO E SALUTE. LE PECULIARITA’ DEL VINO SONO NUMEROSE. MOLTE SONO LEGATE AL CONCETTO DI SALUTE E, SPESSO, IL VINO VIENE CONSIDERATO UN ELISIR DI LUNGA VITA. VIAGGIO ALLA SCOPERTA DI PREGI E DIFETTI DI QUESTA BEVANDA MILLENARIA.

Sul vino e sulle sue proprietà antiossidanti si è detto e scritto tanto. E’ ormai noto che questa bevanda alcolica sia ricca di molecole dalle molteplici e salutari attività. Prime tra tutte, sono conosciute le proprietà antiossidanti dei polifenoli e del resveratrolo, considerate potenti sostanze dall’attività antitumorale e protettiva nei riguardi delle malattie cardiovascolari. Negli ultimi 20 anni, inoltre, si è dimostrato che un modesto consumo di vino possa migliorare la sensibilità insulinica. 
Questo, in poche parole, significa che nei consumatori moderati si riduce il rischio di contrarre il diabete mellito di tipo 2. Non bisogna, però dimenticare che un abuso di vino ed alcol ha delle conseguenze gravi per sé stessi e per gli altri. Scopriamo come sfruttare le proprietà benefiche della più conosciuta tra le bevande, senza avere danni da abuso.
Quando si parla di vino ed alcol ci si deve muovere tra realtà e pregiudizi, tra sostenitori e proibizionisti. Significa parlare di una bevanda che in Italia è considerata una bevanda nazionale, fonte di notevoli guadagni economici. Vuol dire saper interpretare i dati della letteratura che definiscono le proprietà salutari, antiossidanti ed antiinfiammatorie di questa bevanda, senza cadere nello scontato. Bevanda tra le più antiche note all’uomo, impiegata da almeno 4000 anni.
Basti pensare che il consumo di vino risale ai tempi di Noè.
Nelle società mediterranee ed europee il vino è sempre stato, ed è tutt’ora, parte essenziale della convivialità. Tra le varie tradizioni culinarie del nostro Bel Paese, l’elemento comune e trasversale è rappresentato dal gusto e culto del vino.
Com’è composta questa discussa bevanda e quali sono le sue proprietà? Il vino è una complessa soluzione idroalcolica. La componente maggiore è l’acqua, cui segue una diversa percentuale di alcol, glicerina, sostanze azotate, fruttosio, glucosio ed altre molecole. In passato, in generale tutti gli alcolici venivano considerati bevande-alimenti, perché in grado di rappresentare una risorsa energetica. Infatti, il vino ha un alto valore energetico, che è legato all’alcol etilico. 
Questo, però, non può essere considerato un nutriente, perché non partecipa alle funzioni di regolazione e coordinamento dei processi metabolici. La bontà di questa bevanda ha spinto i ricercatori a disegnare studi sulla relazione tra vino e salute. Alcuni risultati sono stati sorprendenti. Già venti anni fa veniva riferito che chi beve uno o due bicchieri al giorno di vino avesse un minore rischio di mortalità per malattia coronarica. Negli anni novanta uno studio condotto su più di 85.000 donne dimostrò che il consumo alcolico moderato andava a ridurre la mortalità per malattia coronarica in donne sopra i 50 anni. Uno studio analogo nel 2011 sugli uomini ha portato a simili risultati: un consumo moderato di vino aveva ridotto il rischio di ictus. Non è possibile stabilire quale sia il meccanismo preciso attraverso cui si abbia questa azione. Si sa, però, che bere vino ha un effetto ansiolitico e va a ridurre le conseguenze dello stress cronico; le malattie cardiovascolari si “nutrono” di situazioni stressogene.
In particolar modo, il vino rosso ha delle proprietà molto interessanti. E’, infatti un concentrato di polifenoli, sostanze contenute nella buccia dell’uva. Tra i polifenoli, troneggia il resveratrolo. Questa molecola si è evoluta per proteggere le piante dagli attacchi fungini e dalle radiazioni UV. Ha, infatti, una potentissima funzione antiossidante e di protezione delle cellule. Nei tessuti e nei fluidi biologici i polifenoli hanno la capacità di controbilanciare i fenomeni dell’invecchiamento dovuti ai radicali liberi. Inoltre, questi composti favoriscono il rilascio di una sostanza (l’ossido nitrico) che provoca vasodilatazione. Risultato? Miglioramento degli stati ipertensivi e delle performances sessuali, con un consumo moderato. Inoltre, sembrerebbe che bere due bicchieri di vino al giorno aumenti fino al 12% i valori dell’HDL (il colesterolo buono). Se è vero che un elevato consumo di alcol è sconsigliato nei diabetici, è pur vero che quantità moderate di vino rosso migliorano tale malattia.
Non vi è, dunque, ragione di scagliare anatemi contro un consumo moderato di vino, che per molti è fonte di gioia durante il pasto. Non si può prescrivere vino per ridurre i rischi di infarto o ictus, ma certamente si può consigliare per rallegrare una tavola. E’ certo, comunque, che avere comportamenti adeguati e moderati sia fondamentale per un corretto stile di vita. Questo influisce più di qualsiasi cosa sulla salute.... al di là del famoso “paradosso francese”.

Dott.ssa Cristina Mucci
Biologa Nutrizionista
Sito web: www.nutrizionistacristinamucci.it
Pagina facebook: dottoressacristinamucci
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Bibliografia:
1. Klatsky AM, Armostrong MA, Friedman GD: Alcohol and Mortality. Ann Intern Med 1992; 117: 646-54;
2. Graziano GM, Buring GE, Breslow JI, et al. Moderate alcohol intake, increase levels of high density lipoprotein and its subfractions and decreased risk of myocardial infarction. N Engl J Med 1993; 329:1829-34;
3. Fuchs CS, Stapfer MJ, Colditz GA, et al. Alcohol consumption and mortality among women. N Engl J Med 1995; 332: 1245-50;
4. Howie EK, Sui X, Lee DC, Hooker SP, Hébert JR, Blair SN. Alcohol consumption and risk of all-cause and cardiovascular disease mortality in men. J Aging Res 2001; 2011: 805062.

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