LA DIETA CHETOGENETICA.



LA DIETA CHETOGENETICA.
Ultimamente si sente molto parlare di dieta chetogenica. Sappiamo veramente di cosa si tratta e quando è possibile seguirla?
Oggi approfondiremo questo argomento.
Per dieta chetogenica o chetogenetica si intende un approccio alimentare in cui l’introito di carboidrati viene fortemente ridotto, a tal punto da ingenerare uno stato di chetosi. In realtà, la chetogenica non è una vera e propria dieta e non la si può definire dieta iperproteica, perché prescinde dall’apporto proteico. Si tratta, infatti, di un percorso che sfrutta alcuni processi biochimici del nostro metabolismo che, nel corso dell’evoluzione, ci hanno permesso di sopravvivere in condizioni di carenze di cibo. 
SU COSA SI BASA LA CHETOGENESI? 
Quando l’assunzione di carboidrati è fortemente ridotta, si verifica uno “shift metabolico” che fa risparmiare glucosio e fa produrre CORPI CHETONICI. Il meccanismo biochimico è abbastanza complesso, ma in poche parole si può riassumere affermando che in questo modo il nostro corpo inizia ad usare altre fonti di energia, facendo consumare il grasso. Questo porta al dimagrimento. Durante questo percorso i livelli di glucosio nel sangue sono sostenuti dalla gluconeogenesi e dalla beta ossidazione degli acidi grassi. In sostanza, se il percorso è ben seguito, non si hanno difficoltà al mantenimento di una buona glicemia. I corpi chetonici, inoltre, agiscono a livello centrale (del cervello), modulando la sensazione di fame/sazietà e permettendo di terminare l’intero protocollo chetogenetico.
IL PUNTO CHIAVE DI QUESTO TIPO DI PROTOCOLLO È IL REALE DIMAGRIMENTO. In sostanza, se il protocollo è fatto bene, viene garantito il dimagrimento della sola massa grassa, risparmiando o implementando la massa magra. Questa è la differenza rispetto alle diete iperproteiche o di altro tipo, che possono essere squilibrate. Spesso una dieta non equilibrata provoca un dimagrimento fittizio, perché “mangia” la massa magra, mantenendo quella grassa. Un protocollo chetogenetico ben strutturato consente di raggiungere l’obiettivo più importante: il risparmio della massa magra e la deplezione della sola massa grassa. Questo, oltre a consentire un reale dimagrimento, permette di aumentare il metabolismo e di dimagrire anche in quelle situazioni in cui la persona non riesce più a dimagrire con le normali diete. Durante il percorso è fondamentale l’integrazione con proteine ed alcuni tipi di amminoacidi, senza questo non si può parlare di protocollo chetogenetico. La cosa più importante, però, è il continuo supporto clinico ed il farsi seguire da uno specialista che abbia esperienza nel settore. Non ci si può improvvisare e non si può ricorrere al “fai da te”, in quanto un errore può essere molto deleterio per la propria salute.
TALE PROTOCOLLO NON È UTILE SOLO PER DIMAGRIRE. Sono ormai numerosi gli studi clinici che dimostrano come un protocollo chetogenetico ben elaborato possa essere di aiuto in numerose patologie, prima tra tutte l’epilessia. Nelle prossime settimane descriverò quali sono le applicazioni di questo protocollo ed in quali patologie può essere utile.

Dott.ssa Cristina Mucci
Biologa Nutrizionista
Sito web: www.nutrizionistacristinamucci.it
Pagina facebook: dottoressacristinamucci
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